E’ una occasione per riflettere su vari aspetti della nostra esistenza. In particolare il ricorso forzoso alle comunicazioni a distanza ci allena a capire i pro e i contro di certe innovazioni che dovrebbero aiutarci a vivere meglio.
I ponti di carnevale, le scuole chiuse, il telelavoro, la formazione a distanza, le consegne a domicilio hanno contribuito a ridurre la circolazione delle persone e dei mezzi di trasporto con conseguente diminuzione dei livelli di inquinamento, soprattutto a Milano e in Lombardia. Ma, guardando a quando non saremo più in emergenza, voglio pensare che questo esercizio forzoso ci abbia costretti ad utilizzare decisamente meglio i servizi e le tecnologie di collaboration, videoconferenze, call telefoniche, posta elettronica e social media.
L’adozione di questi servizi deve essere curata e facilitata attraverso l’impiego di strumenti self-service per i dipendenti/collaboratori. Questi devono prenotare e attivare videoconferenze ed eseguire altre attività di comunicazione e collaborazione senza ricorrere all'assistenza del personale IT.
Per raggiugere i giusti benefici dai nuovi modelli serve valutare le esigenze degli utenti, pianificare la loro formazione e la gestione delle campagne di adozione. Per costruire un posto di lavoro digitale ben funzionante si richiede il supporto di tutti, poiché tutti debbono portare il loro contributo a cambiare la cultura aziendale.
Stiamo attraversando la crisi da coronavirus che produce danni importanti e che speriamo finisca presto. Ma, intanto, sfruttiamo l’occasione per capire come una migliore adozione dell'innovazione può realizzare i cambiamenti auspicati quando saremo fuori dall’emergenza.
Su questi temi il Forum UCC ha prodotto varie riflessioni in tempi non sospetti, tra cui:
2019 Innovazione UCC e Risorse Umane
Creare il Digital Workplace
2018 The smarter workplace
Valore del tempo e UCC
2017 UCC, cenni a linee guida
Pratiche da adottare per lo smartworking
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