I rischi dell'always on |
Mercoledì 12 Giugno 2013 13:45 | |||
Uno studio condotto dall'Università di Amsterdam mostra come l'utilizzo di smartphone e tablet per le attività lavorative comporti anche una serie di rischi per gli utenti: da problemi psicosociali a disturbi per la salute fisica derivanti dall'uso prolungato. Lo studio dell'Università di Amsterdam, Techno-stress. Recognising an emerging risk, di Jan Popma è stato pubblicato il 18 dicembre 2012 (leggere testo originale). I principali risultati vengono ripresi anche da Alessandra Innesti nella memoria "I rischi e i vantaggi per il lavoratore "mobile", pubblicata da ADAPT. I primi rischi per gli utilizzatori consistono in tecno-stress (ogni impatto negativo sugli atteggiamenti, pensieri, comportamenti o fisiologia del corpo che è causato direttamente o indirettamente dalla tecnologia), tecno-dipendenza (uso compulsivo continuo, anche quando l'attività è manifestamente dannosa) e tecno-invasione (situazioni in cui il confine tra lavoro e vita privata è eliminato). Per quanto riguarda i disturbi per la salute fisica derivanti dall'uso prolungato, in rischi sono per le dita, i polsi, il collo e le spalle, causati dall'assunzione prolungata di posizioni scorrette per leggere e scrivere negli schermi di smarthphone e tablet. Nella ricerca olandese gli autori citano un sondaggio su 3.700 dipendenti. Uno su otto dei partecipanti di età compresa tra 22-34 anni controllare il proprio cellulare più di dieci volte all'ora durante il tempo libero, e uno su tre controlla le e-mail subito dopo il risveglio, anche prima di vestirsi o della prima colazione, mentre il 29% dei "lavoratori mobili" che hanno preso parte alla ricerca ammette che utilizzando la tecnologia mobile si sono create tensioni nelle relazioni personali. Tra le raccomandazioni dell'autore della ricerca, si trova la limitazione all'uso di e-mail al di fuori degli orari di ufficio e si indica come esempio la decisione della Volkswagen di vietare le mail ai propri "dipendenti mobili" dopo che sono passati 30 minuti dal termine dell'orario di lavoro.
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Ultimo aggiornamento Mercoledì 12 Giugno 2013 13:54 |