Secondo Gartner nel 2021 la spesa per virtual assistant sarà superiore ai 3,5 di miliardi di dollari. Ma le opportunità sono ancora più ampie se si considera la crescente diffusione della AI e la proposta di interfacce vocali.
Infatti stanno nascendo nuovi mercati per Personal Assistant, Customer Assistant e Employee Assistant. Proprio quest’ultimo settore sta a dimostrare come, con la prima fase di diffusione degli smart speaker tipo Amazon Echo e Google Home, le aziende vengano spinte ad introdurre gradualmente dispositivi simili anche sul posto di lavoro.
I Virtual Assistant fanno parte dell’offerta di servizi da piattaforme conversazionali e hanno iniziato a diffondersi prima nelle applicazioni di supporto informatico, poi nei contact center e nei servizi clienti.
Ora, grazie anche alla crescente possibilità di interfacce vocali e servizi abilitati dall’AI, i Virtual Assistant saranno impegnati all’interno di interazioni molto più variegate, sia per i settori di appartenenza delle aziende (es. finanziario e assicurativo) che per le aree funzionali interne (es. commerciale e operativo).
Le applicazioni più innovative sembrano quelle destinate al settore hospitality (es. check-in/out e altri servizi negli alberghi) e al settore sanitario (es. supporto medico a distanza per malati e anziani).
Ma si tratta solo di primi esempi, che sul mercato rappresentano opportuntà concrenti per un ampio ventaglio di società dell'offerta.
Più in generale, questo scenario prevede che un dipendente potrà disporre di un collaboratore virtuale a cui delegare attività ripetitive e di supporto alla gestione della propria agenda. In tal modo si potrà sentire più produttivo e gestirà meglio il proprio tempo lavorativo e della vita privata. Basta che tra i due non nascano pericolose gelosie legate alle possibilità di carriera!
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