Digital Workplace: si tratta di realizzazioni che impiegano tecnologie innovative, in particolare servizi in cloud o ibridi, ovvero soluzioni di Unified Communication, Social Collaboration e Mobile, con integrazione tra queste piattaforme e le applicazioni aziendali. Le tecnologie recitano un ruolo rilevante nel disegnare il nuovo spazio di lavoro.
Trasformazioni Si nota come tende a crescere la differenza tra l’uso personale o domestico delle tecnologie e l’uso aziendale. E tale tendenza sembra destinata ancora ad aumentare se si riflette, ad esempio, a quanto sta accadendo nel caso delle assistenti vocali (Alex di Amazon, Siri di Apple e Google Home) o delle applicazioni IoT (Auto SOS, Trova la mia auto, V-Camera e V-Pet di Vodafone). Tuttavia tutto quanto riguarda il rapporto tra privato e pubblico, tra personale e aziendale, va verificato nella pratica. Basti pensare a come non sia più di moda parlare del BYOD, quando fino a poco tempo fa si dava quasi per scontato che le società potessero contare sui dispositivi mobili dei propri dipendenti per impiegarli nelle attività aziendali. Di certo, le tecnologie producono effetti profondi, in quanto permettono di cambiare le modalità di fare impresa. E' sufficiente riflettere su quanto web, mobile e piattaforme in cloud consentano di fare, facilitando l'incontro tra domanda e offerta di lavoro (es.Uber,Foodora). Ma la diffusione della economia dei “lavoretti” - così viene chiamata la GIG Economy – cambia anche i rapporti tra aziende e consumatori. Infatti questi ultimi richiedono sempre maggiore efficienza e giocano il valore della loro fedeltà (o infedeltà) nel rapportarsi con una marca. In alcuni settori di mercato tale modello ha prodotto incrementi nella qualità del servizio e nella soddisfazione dei clienti.
Azienda smart Anche nel caso del “lavoro agile” le tecnologie non sono solo abilitanti dell’innovazione, Infatti, l’introduzione dello smart working non può fare a meno di una evoluzione continua e controllata dei servizi tecnologici, in primis Mobile e UCC. Le tecnologie sono essenziali per garantire il successo di un progetto di Smart Working. Tra le osservazioni raccolte dalle aziende in questa prima fase di introduzione dello Smart Working, si nota come i dipendenti segnalino abbastanza di frequente una certa criticità negli strumenti hardware e software messi a loro disposizione per operare da remoto. Inoltre, quando una nuova modalità di lavoro si introduce, essa deve essere garantita nel tempo. Ovvero, i dipendenti devono essere sempre in grado di rispettare le regole definite per un corretto ed efficace uso del nuovo modello organizzativo. Ad esempio, deve funzionare bene la procedura di gestione della richiesta delle giornate in cui un dipendente intende lavorare da remoto e dei relativi strumenti, ma, soprattutto, deve essere garantita la possibilità di impiegare soluzioni tecnologiche affidabili, che consentano di rispettare gli orari di collegamento dei meeeting.
Ruolo HR Tra i trend dell’area Risorse Umane emergono alcuni aspetti collegati all’evoluzione del digitale: ad esempio le modalità di acquisizione dei talenti sono caratterizzate dall'impiego dei social network e l’attenzione alla employee experience si correla all'esperienza che il marketing sta facendo sul versante dei "clienti esterni". Più in generale, il responsabile delle risorse umane deve aiutare l’azienda ad adottare non solo le tecnologie digitali, ma anche a promuovere la cultura digitale presso tutti i dipendenti. A partire dai leader. Che si identificano come tali, in quanto sono pienamente consapevoli del fatto che le tecnologie digitali impattano sul lavoro, o, meglio, sulle competenze degli addetti, sia come richiesta di nuove conoscenze e capacità tecniche, sia con effetti importanti sulle modalità di esecuzione delle prestazioni lavorative. Le Persone e le Tecnologie sono, quindi, essenziali per realizzare il nuovo Digital Workspace.
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