Il report “Painting the Digital Future of Retail and Consumer Goods Companies” elaborato da Accenture, è una fotografia del futuro digitale di retailer e aziende produttrici di beni di largo consumo, basato su analisi realizzate per il World Economic Forum.
Lo studio ha quantificato l’impatto della trasformazione digitale su queste aziende nel prossimo decennio, ha messo in luce la richiesta di nuove esperienze di acquisto da parte dei consumatori, individuato i modelli di business più profittevoli e indicato come le organizzazioni e i decisori pubblici possono prepararsi al cambiamento. “Il prossimo decennio sarà ricco di opportunità per i consumatori: l’innovazione tecnologica darà vita a esperienze di acquisto variegate, che soddisferanno le esigenze di semplicità, convenienza e coinvolgimento dei consumatori”, ha dichiarato Angelo D’Imporzano, Senior Managing Director Accenture Products. “In relazione ai 2.950 miliardi di dollari stimati dal report, i consumatori potranno beneficiare dei maggiori vantaggi, ottenendo un risparmio in termini di tempo e costi del valore di oltre 2.000 miliardi di dollari. La capacità di retailer e aziende di beni di largo consumo di generare valore dipenderà da quanto riusciranno ad approfondire la conoscenza dei consumatori, integrare tecnologie dirompenti e adottare modelli di business innovativi”.
Le richieste dei consumatori Oggi, il 39% dei consumatori italiani sarebbe disposto a concedere alle aziende l’accesso ai propri dati personali tramite dispositivi intelligenti in cambio di un’esperienza migliore o di un vantaggio economico. Un altro 37% si abbonerebbe a un servizio di ricerca continuativa che individui beni e servizi al miglior prezzo, consigliando attivamente a che brand rivolgersi e quando. Il 28% dei consumatori italiani utilizzerebbe servizi digitali basati su sensori in grado di rispondere alle loro richieste. Il 25% sarebbe disposto a sottoscrivere un abbonamento con un brand capace di selezionare i prodotti più adatti alla singola persona ed effettuare gli ordini in automatico. “Nei prossimi 10 anni, i settori retail e dei beni di largo consumo cambieranno più profondamente di quanto non sia avvenuto negli ultimi 40 anni”, ha dichiarato Angelo D’Imporzano, Senior Managing Director Accenture Products. “Per rispondere alle aspettative dei consumatori su possibilità di scelta, convenienza ed esperienza d’acquisto, il settore sarà sempre più sollecitato ad innovare, il che porterà a un’enorme crescita del commercio digitale”.
I quattro modelli Secondo lo studio, saranno quattro i modelli di business che le aziende dovranno adottare per mantenere il vantaggio competitivo nei prossimi dieci anni. Tutti saranno accomunati dal fattore “digital”. 1. Sharing economy (economia della condivisione), un modello di business basato sul riuso, riutilizzo e condivisione. Una logica nuova, in cui l’imperativo è assicurarsi risparmio e migliore experience piuttosto che possesso del bene. Già oggi il 52% dei consumer dichiara che è disposto a sottoscrivere un abbonamento per il noleggio di vestiti o di oggetti da restituire dopo l’utilizzo piuttosto che acquistare un bene. 2. Economia basata sulla personalizzazione. Ogni experience di successo non può prescindere dalla personalizzazione: per questo motivo le organizzazioni dovranno puntare su prodotti creati su misura per l’individuo e consegnati automaticamente. Un’opzione richiesta dal 48% dei consumer, che, specialmente nel settore abbigliamento, è disposto ad aderire a sottoscrizioni in cui esperti selezionano personalmente e propongono prodotti basati sugli acquisti fatti in precedenza. 3. Economia basata sul rifornimento. La “casa intelligente” passerà anche da sensori che automaticamente avvertono quando un prodotto sta per finire e procedono con l’ordine. Il 63% dei consumer utilizzerebbe il rifornimento automatico per i prodotti domestici come i detergenti, mentre il 58% lo utilizzerebbe per i prodotti freschi. 4. Services Economy. L’economia dei servizi, che poggia sul principio “Do it for me” soprattutto per le attività più impegnative. Il 50% degli intervistati utilizzerebbe la Services Economy per il servizio di lavanderia (ritiro e consegna a domicilio)
Le tecnologie Saranno otto le tecnologie che in una logica di bilanciamento benefici/costi, avranno valore aggiunto per i consumer, e impatteranno positivamente lungo tutte le aree-chiave della catena di valore: 1. Internet of things 2. Droni e Veicoli autonomi 3. Intelligenza artificiale 4. Robotica 5. Tracciabilità digitale 6. Stampa in 3D 7. Realtà aumentata/Realtà virtuale 8. Le Blockchain
Gli skill e le competenze Il successo delle organizzazioni in un ambiente sollecitato da nuove tecnologie e modelli di business rivoluzionati dal digital non potrà prescindere da skill e competenze: avranno successo le aziende che, come sottolinea Chris Donnelly “daranno priorità ad una visione partenariale per offrire ai clienti un nuovo valore, faranno fronte in maniera innovativa alla richiesta di nuovi servizi da parte dei consumer, e implementeranno tecniche avanzate di gestione ed analisi dei dati per trarre una conoscenza approfondita del cliente per consentire un migliore processo decisionale”. Saranno tre le competenze centrali nei prossimi dieci anni: 1. La visione “partenariale”. È utopistico pensare di poter avere successo e mantenere competitività in un mercato globalizzato e caratterizzato da instabilità come quello moderno senza stringere accordi strategici: le aziende dovrebbero abbandonare l’approccio “isolato” per abbracciare una logica fondata su nuove partnership nell’ecosistema retail; 2. Consegne “last-mile”. Nel panorama ecommerce le consegne “last-mile” stanno attirando l’attenzione dei grossi player, tant’è che sono nate e si stanno diffondendo nuove modalità di delivery degli ordini, con l’obiettivo da una parte di migliorare la customer experience abbattendo i tempi di consegna, dall’altra di migliorare l’efficienza dal punto di vista dei costi, del rispetto dell’ambiente e delle preferenze dei clienti. Esempi di “last-mile delivery” sono i pick-up points, o le consegne effettuate con corrieri in biciletta o con mezzi elettrici, o ancora, in futuro, l’utilizzo di veicoli autonomi come i droni. 3. Tecniche avanzate di gestione ed analisi dei dati. Avere i dati non basta più: è necessario interpretarli e saperli “leggere” alla luce degli obiettivi aziendali, affidandosi al Data mining e ai data scientists.
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