Il commercio con conversazione |
Martedì 19 Luglio 2016 16:50 | |||
Il termine "conversational commerce" descrivere una situazione evolutiva in cui “si utilizzano chat, messaggistica, o altre interfacce di linguaggio naturale (voce) per interagire con persone, marchi o servizi e bot, che finora non hanno avuto grande diffusione nel contesto della messaggistica bidirezionale asincrona. Il risultato sarà che ci si relazionerà con marchi e aziende su Facebook Messenger, WhatsApp, Telegramm, Slack e, prima della fine del 2016, ciò sarà del tutto normale” (Chris Messina, Uber). I Clienti sanno dare valore al loro tempo e cercano efficienza, ma vogliono ancora avere esperienze su misura per le loro esigenze. Il “conversational commerce”, commercio con conversazione, diventerà la prossima esperienza del cliente, e le chat bot permetteranno alle aziende di fornire un servizio automatico in combinazione con un tocco umano e personale. Le interazioni conversazionali, attraverso messaggi di testo, messaggistica in-app e piattaforme come Facebook Messenger, Telegram, WeChat e Viber consentiranno ai clienti di essere collegati con i marchi da loro preferiti in tempo reale o in modo asincrono attraverso un'unica connessione. Un riferimento pratico di conversational commerce può essere quello ottenuto mediante Echo di Amazon. Attraverso la piattaforma di sviluppo di Amazon per Echo (Alexa Skills), gli sviluppatori possono sviluppare "nuove competenze" per Alexa e permetterle di realizzare nuove attività. Ad esempio, la riproduzione di musica dalla libreria di Spotify, l'aggiunta di eventi al vostro Google Calendar, o l’interrogazione del saldo della carta di credito. Si può anche chiedere a Alexa di aprire un dominio per “Easy Order" ed avere la consegna di una pizza a casa senza usare il vostro smartphone.
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Ultimo aggiornamento Martedì 19 Luglio 2016 17:50 |