Ogni giorno ci possiamo imbattere in varie forme di conflitti ed è importante saperne distinguere la tipologia e dotarsi di modelli che permettano di decidere consapevolmente come affrontare, o non affrontare, e risolvere uno specifico conflitto.
C’è chi sogna una realtà senza conflitti e altri che pensano che non ci sia realtà che non sia conflittuale. Certo ci sono conflitti e conflitti: ci sono quelli tra due persone e quelli tra una persona e se stessa, quelli fra persone e organizzazioni, quelli fra istituzioni e quelli istituzionali, quelli persi in partenza e quelli che non si possono perdere, quelli che vorremmo evitare e quelli che ci andiamo a cercare.
Sul lavoro, così come nella vita, possiamo trovare tante e diverse modalità di conflitto: alcune di queste assumono la forma di scontri diretti e a volte violenti in cui l’oggetto del contendere è chiaro e immediatamente identificabile, altre volte i conflitti possono essere espressi in forma più soffice quasi nascosti sotto velate allusioni e accenni indiretti, difficili da leggere da parte di chi non è direttamente coinvolto, ma chiarissimi ai contendenti.
Conflitti sani e conflitti patologici: un confine sottile
Riuscire a individuare in tempo utile, prima che sia troppo tardi, la natura di un conflitto patologico che non prevede né soluzione né vincitori, è cruciale per l’uomo e la donna di impresa, per riuscire a non farsi coinvolgere, quando si è ancora in tempo. E’ importante anche sapere come poterne uscire nel caso ci si trovi implicati in uno di questi conflitti senza speranza. La chiave è nello sviluppare una forte sensibilità diagnostica per cogliere i segnali deboli dei conflitti da evitare.
Mettere le mani nel conflitto: tra esercizio del potere, persuasione, negoziazione
I conflitti sani rappresentano un momento importante nella vita di un’organizzazione ed una certa quota di conflitto è segno di vitalità in un gruppo come in una relazione. E’ necessario, però, saper “trattare” questi conflitti, partendo dalla consapevolezza degli strumenti a disposizione:
- l’esercizio del potere,
- l’impiego della persuasione,
- la strada della negoziazione.
Inoltre, bisogna dotare i leader di criteri per poter scegliere la soluzione più adeguata.
Il tutto senza dimenticare che tra potere e negoziazione esiste una relazione complessa, che può arrivare a definire una quota rilevante dell’identità di un gruppo.
Risoluzione dei conflitti: strategie collaborative e potere negoziale
L’opportunità di affrontare un conflitto funzionale consiste nella possibilità di risolverlo con una negoziazione collaborativa. In questo modo si possono ottenere risultati superiori a quanto si possa immaginare, con il vantaggio di mantenere relazioni sane e costruttive. Per lavorare su questa modalità occorre sviluppare stili di gestione dei conflitti e strategie negoziali che conducano a disporre di un vero potere negoziale.
Note tratte dal Seminario organizzato da MIP e Rotary – Milano 21 marzo 2015
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