Secondo Gartner, le divisioni funzionali delle aziende si stanno trasformando in startup tecnologiche e tale modo di strutturare le imprese e le attività che uniscono il mondo fisico e quello virtuale, tramite la Internet of Things (IoT), viene denominato "Digital business".
Nuovi modelli
Nel 2014 Gartner prevede che le aziende spenderanno più 40 miliardi di dollari nel progettare, implementare e gestire la IoT. Ogni elemento delle attrezzature IT disporrà di un sensore incorporato. Ciò significa che nel 2020 le grandi aziende potranno avere più di mezzo milione di "oggetti" dotati di potenziali indirizzi IP.
Ma un altro cambiamento fondamentale è in corso, secondo Gartner: ogni divisione aziendale si trasformerà, nel modello digital business, in sorta di start-up tecnologica. A nostro parere, il modello organizzativo che si rifà alle start-up potrebbe anche non essere di tipo tecnologico, ma avere altre specificità; ad esempio con caratteristiche social e welfare.
Quello che é certo é che la spesa IT sta cambiando direzione, ovvero é indirizzata verso le attività digitali con l'obiettivo di avvicinare le imprese al cliente finale. Il 38% della spesa IT si dirige già fuori del dipartimento IT, e una grossa parte è nel digitale. Entro il 2017, sarà più del 50%.
Le start-up digitali sono già dentro le aziende, nel marketing, nelle risorse umane, nella logistica e nelle vendite. Le business unit stanno funzionando come start-up tecnologiche. Gartner stima che il 50% di tutto il personale preposto alle vendite di tecnologia già oggi vende ai vari dipartimenti aziendali, non a quello IT.
Nuovi lavori
In generale il digital business avrà un forte impatto sul mondo del lavoro. Nel 2018, le aziende digitali avranno bisogno del 50% in meno di lavoratori nei processi di business. Al tempo stesso, le aziende digitali creeranno il 500% in più di posti di lavoro per specialisti digitali. Quali le competenze più richieste? Oggi sono quelle nel mobile, nella user experience, nelle scienze dei dati, ma fra tre anni si richiederanno esperti in macchine smart e IoT, in robotica, in analisi automatica delle informazioni e anche etica.
Poi, di qui a sette anni, ci sarà bisogno di nuove figure professionali e i "lavori digitali" più richiesti saranno quelli dello specialista di integrazione, di architetto del digital business, di analista del quadro regolatorio ed esperti di rischio.
Già oggi, le nuove start-up digitali che si sono formate all'interno delle divisioni aziendali hanno bisogno di analisti di dati, sviluppatori di software e addetti capaci di gestire l'offerta di tipo cloud. Forse stanno già testando IoT e cercano know-how tecnologico specifico che il dipartimento IT può non avere. Comunque serve UCC
Questi sono solo alcuni dei cambiamenti prodotti dal Digital Business. Quello che ci chiediamo é quanto le soluzioni ed i servizi UCC - già attivati o in fase di - potranno agevolare questo tipo di trasformazione delle aziende. La risposta non può che essere affermativa, in quanto il nuovo modello si rifà ad uno scenario di produttività e qualità del lavoro di medio-alto livello, da cui partire per la creazione del Digital Business. Tra l'altro, si accentuerà il problema di ottimizzare le "preziose" competenze digitali distribuite nelle diverse funzioni aziendali. Serve, quindi, più che mai realizzare la condivisione di informazioni ed esperienze attraverso piattaforme e servizi di social network interni.
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