Jabra si presenta al Forum |
Mercoledì 03 Luglio 2013 07:45 | |||
Nel seguito si riporta l'incontro del Forum UCC con Umberto Serra, Major Account Manager di Jabra Italia. Forum. Come è cambiata di recente la vostra offerta destinata a questo settore di mercato? U.Serra. Da diverso tempo ormai e a livello globale, il mondo UCC è per Jabra un chiaro focus, probabilmente il più importante a livello aziendale per la quantità e la qualità degli investimenti fatti e per i ritorni attesi: il sempre maggiore coinvolgimento a livello di Alleanze Strategiche con i produttori delle principali piattaforme di UCC (Microsoft, Cisco, Avaya, Siemens etc) – in alcuni casi anche in maniera esclusiva a livello mondiale come testimoniato dalla recente, rinforzata partnership con Cisco - nonché l'ingresso sul mercato con prodotti sempre più innovativi e con funzionalità uniche nel segmento, dimostrano la volontà di Jabra di posizionarsi come il produttore di riferimento di soluzioni audio a mani libere per il mondo Unified Communication & Collaboration. In Jabra siamo ormai convinti che il mercato sia maturo per l'adozione di soluzioni di UCC non soltanto per la grande o grandissima impresa ma anche per aziende più piccole, tipiche del tessuto produttivo e dei servizi italiano, e che il trend maggiore che caratterizza tale adozione, nel corso di quest'anno e dei prossimi a venire, sia sicuramente la mobilità: secondo alcuni studi condotti insieme a Frost & Sullivan, è risultato che nel mondo vi sono circa 50 milioni di utilizzatori di soluzioni UCC e che ci si attende che il 75% dei lavoratori che utilizzano tali soluzioni saranno "mobile workers" entro il 2017 (ora tale numero i aggira intorno al 35%) ossia personale capace di lavorare non soltanto dalla classica postazione d'ufficio ma anche (e soprattutto) da casa, in viaggio, ovunque si trovi, con molti dispositivi (smartphone, tablets, pc, ultrabook etc) che consentano una connessione alla rete e alle risorse aziendali senza interruzioni al fine di garantire la massima produttività. Proprio in tale ambito, Jabra ha la visione, la volontà e la capacità di proporre dispositivi audio capaci di connettersi contemporaneamente ai vari devices e che permettano di massimizzare la produttività, semplificare la vita del lavoratore, garantendo comfort e qualità superiori e di consentire così all'Azienda un ROI molto più rapido della soluzione UCC: dipendenti soddisfatti, infatti, che utilizzano le piattaforme messe loro a disposizione, rendono non soltanto di più ma permettono all'Azienda di rientrare dell'investimento fatto in tempi decisamente più brevi. Non a caso, infatti, dall'analisi già citata si vede che circa il 70% dei Decision Makers aziendali è convinto che un dispositivo audio di qualità dia appunto una doppia spinta al progetto, sia in termini di soddisfazione del capitale umano che della massimizzazione del ROI. In tale solco si inseriscono perciò alcuni degli ultimi prodotti lanciati da Jabra, quali il vivavoce Jabra Speak 510, dotato di connessione USB per i pc/laptop/ultrabook ma anche di connessione wireless via standard Bluetooth che consente la contemporanea e simultanea connessione anche a smartphone/tablets: un solo strumento di alta qualità che consente conference calls personali o in piccoli gruppi (grazie ad un microfono omnidirezionale) qualsiasi sia lo strumento di chiamata a disposizione, pc o smartphone o tablets; e ancora il nuovissimo auricolare Jabra Motion UC, dotato di doppia connessione Bluetooth per connettere contemporaneamente il laptop e lo smartphone/tablets, ideale per chi è sempre in movimento e non vuol perdere alcuna chiamata, dotato degli ultimi ritrovati tecnologici e di alcune caratteristiche esclusive, come la connessione attraverso tecnologia NFC sui dispositivi che la supportano, oppure i sensori di movimento che si integrano con i maggiori Client UC aggiornando automaticamente lo stato di presenza, o ancora il triplo microfono a cancellazione di rumore che interagisce con l'ambiente in cui viene utilizzato e modifica in automatico la risposta microfonica per garantire a chi ascolta il suono migliore possibile. Al di là dei prodotti di fascia alta, Jabra pensa inoltre da sempre anche a chi vuole adottare le UCC in maniera massiva senza l'obbligo di spese importanti: abbiamo infatti realizzato alcuni modelli di cuffie con filo come la Jabra UC Voice 250 o la Jabra UC Voice 750 pensate appositamente per chi è sempre in viaggio e utilizza gli strumenti UCC in maniera più saltuaria: pieghevoli, con un comodo astuccio da viaggio, morbide, resistenti e con un prezzo da entrata di gamma, facilitano l'adozione delle Unified Communications in maniera semplice e poco dispendiosa. Forum. Quali obiettivi si intendono raggiungere sul mercato italiano? U.Serra. Jabra, presente sul mercato italiano ormai da diverso tempo, negli ultimi anni ha scelto una chiara strategia totalmente indiretta, che sfrutta l'abilità di partner selezionati su tutto il territorio, ai quali affianca la presenza di due persone commerciali che si occupano dei grandi accounts e che supportano i partner nello sviluppo dell'offerta. Tale strategia è risultata finora vincente, consentendo una crescita costante sia in termini di fatturato che di quote di mercato, nonché, aspetto molto importante, in termini di "brand awarness": il marchio Jabra è ora decisamente e largamente più conosciuto e la maggior parte dell'aziende che considerano l'adozione delle soluzioni di UCC conosce, testa o vuole testare i prodotti Jabra. Jabra vuole porsi in Italia come "facilitatore" nel processo di adozione delle soluzioni di UCC: il mercato italiano, di tipo abbastanza tradizionale e generalmente un po' restio ad affrontare i temi della collaboration, specie in declinazione social, ha bisogno di trovare strumenti che semplifichino l'utilizzo di interfacce altrimenti complesse per l'utente medio. Non bisogna infatti dimenticare che l'utente medio non ha tipicamente una grande conoscenza dei più comuni strumenti informatici, a maggior ragione è facile immaginare le difficoltà che debba affrontare se si pensa a tutte le possibilità, interessanti ma spesso spaesanti, offerte dagli strumenti di UCC. Avere dei dispositivi semplici, che consentano un semplice interfacciamento con i nuovi strumenti software e che aumentino il comfort e il piacere di utilizzarli, è chiave nel mercato italiano per arrivare al cuore degli utilizzatori. Sappiamo infatti come i nostri dispositivi siano, agli occhi di molti, soltanto degli accessori quando invece sono spesso l'ago (molto sottile) della bilancia della riuscita di un progetto: avere una soluzione comoda, semplice, che si lascia usare dalla massa degli utenti, fa sì che il progetto prenda piede velocemente. Usare invece qualcosa di non certificato, scelto per caso, non integrato, porta (e ha portato spesso) a molti casi di insuccesso (o di più lunga realizzazione). Ovviamente, dato il periodo di crisi, non si può tralasciare l'aspetto economico: in Jabra siamo convinti che la qualità superiore si ripaghi sempre e che la riuscita dei progetti UCC+Social non possa prescindere da questo; è altresì vero come sia necessario trovare un giusto compromesso tra la qualità e il prezzo e da sempre Jabra ha avuto un occhio di riguardo in tal senso ed ecco perché tale politica ci ha premiato nel corso degli ultimi anni. Forum. Quali sono i segnali che vengono dal mercato, dalle aziende vostre clienti? U.Serra. E' doveroso dire subito che, al di là della crisi, ci sono segnali di fermento nel mondo delle UCC, sia per quanto riguarda i clienti diretti (e quindi partner), sia per quanto riguarda gli Utenti Finali, e questo è decisamente un segno positivo. Per quanto riguarda i partner diretti e più in generale il Canale, si sta affermando una tendenza alla "specializzazione": alcuni dei partner che meglio hanno compreso l'importanza del mercato UCC nello scenario – purtroppo asfittico – italiano, stanno catalizzando l'attenzione anche degli Utenti Finali, proponendosi come pionieri di soluzioni che a molti possono oggi apparire come incredibilmente nuove ma che in realtà esistono già da un po', sono ben consolidate e sicuramente ben funzionanti. Ciò, lungi dall'esser qualcosa di negativo, è invece merito che bisogna dare a tali partner i quali si sforzano di evangelizzare il mercato e i quali sono forse la vera motrice, più dei vendor, di quella ripresa che tutti sperano si avvii presto. Per quanto riguarda gli Utenti Finali, è necessario distinguere tra le Grandi Aziende, generalmente multinazionali o grandi gruppi italiani e non, e la media o piccola azienda (magari anch'essa filiale piccola/medio/grande di colossi stranieri): nel primo caso, possiamo dire che tutte le aziende facenti parte di questo insieme hanno già implementato soluzioni di UCC, alcune volte anche nella declinazione social, o al più le stanno valutando con notevole interesse che sfocerà in un'adozione nel prossimo futuro. Ciò ovviamente è un segnale quanto mai positivo, anche se forse scontato. Le medie aziende sono invece quelle che più ci hanno sorpreso e ci sorprendono nel corso degli ultimi 6/12: sono molte, forse più di quanto lecito attendersi dato il periodo, le realtà di dimensioni contenute che si sono avvicinate o hanno già scelto le soluzioni di UCC, in alcuni casi in maniera molto "spinta", arrivando addirittura a sostituire i telefoni tradizionali con pure soluzioni software, qualcosa di impensabile solo pochi anni fa per un paese come il nostro tradizionalmente legato all'oggetto-telefono e alla vecchia cornetta. La cosa che stupisce è come, spesso, tali decisioni arrivino non tanto dagli ambienti dove è più o meno lecito attendersi tali scelte, vuoi per tradizione di innovazione che per disponibilità economica nel cambiare paradigma tecnologico, ma da aziende di produzione manifatturiera, magari internazionali ma con un anima ancora familiare, sicuramente e tipicamente italiane. Anche questo è indice del fatto che c'è fermento. Il punto dolente sono invece le piccole aziende, quelle più in sofferenza forse nel periodo storico che stiamo vivendo, che non hanno i mezzi al momento per fare il cambio di marcia, e forse neanche le conoscenze: in realtà il mondo UCC è oramai alla portata anche delle piccole aziende con soluzioni cloud che la maggior parte dei grandi vendor offrono ma sia la "paura dell'ignoto" che la congiuntura economica attuale sconsigliano l'adozione di tali strumenti che probabilmente invece avrebbe un impatto benefico. Su questo c'è ancora molto da lavorare, così come sulla Pubblica Amministrazione che soffre del classico gigantismo e di situazioni tradizionali dure da smuovere e cambiare. Forum. Esistono dei casi di eccellenza in Italia? U.Serra. Sono contento di poter affermare che si, anche in Italia, esistono dei casi di eccellenza nel mondo delle UCC. Come già detto, molte aziende, alcune negli ambiti più "strani" (nel senso di meno probabili nell'immaginario collettivo), hanno sposato in pieno la filosofia delle UCC e hanno scelto questo momento di crisi come momento in cui investire anziché momento in cui ritirarsi, fermarsi, stare ad aspettare, come sarebbe naturale attendersi. Perché investire oggi nelle UCC significa per le aziende trovarsi domani, quando il mercato riprenderà a correre, già avanti e al passo con il resto del mondo, avanti rispetto ai concorrenti, pronti per le sfide che il domani riserverà. Penso ad esempio ad un'azienda come Valsir, un nome importante a livello mondiale nel settore idrotermosanitario, con 2600 dipendenti sparsi in Italia e nel mondo, un'azienda di produzione in cui un management illuminato ha spinto per soluzioni tecnologiche nel mondo ICT all'avanguardia, anche in un momento difficile, per comunicare al meglio tra i vari stabilimenti sparsi per il mondo e per dotare il personale degli strumenti adatti per lavorare e produrre al massimo dell'efficienza. Ebbene Valsir, così come altre aziende che hanno scelto piattaforme UCC nonché Jabra per la parte audio, sono non soltanto al top in Italia oggi ma lo sono anche se paragonate a realtà simili in Europa: ciò vuol dire che esiste un'Italia che ha voglia di fare, di crescere, che crede ancora e a questa Italia bisognerebbe dare più risalto possibile perché l'eccellenza esiste nel nostro Paese ma è spesso bistrattata per calcoli di convenienza. Forum. Quali suggerimenti propone alle attività del Forum UCC+Social per sensibilizzare il mercato e farlo crescere? U.Serra. Il Forum svolge da anni un servizio egregio per i Vendor, per i loro partner ma soprattutto per gli Utenti Finali poiché promuove le nuove tecnologie e mette in contatto i tre attori attraverso un processo di crescita costruttiva, che arricchisce soprattutto chi sceglie di sposare la filosofia UCC. Essendo ormai le soluzioni di UCC+Social qualcosa di ben noto almeno a livello di persone che si occupano di ITC, sarebbe opportuno coinvolgere altre funzioni aziendali, sempre a livello di Decision Maker, quali CFO e responsabili HR. I primi evidentemente potrebbero essere particolarmente interessati all'aspetto economico, ai chiari savings che derivano dall'adozione di tali soluzioni; i secondi, magari più orientati all'aspetto social, potrebbero appoggiare ed essere promotori e driver in azienda dell'utilizzo di tali piattaforme se riuscissimo tutti insieme a mostrare i vantaggi che ne derivano nel lavoro di tutti i giorni per i dipendenti nonché l'aumento dell'efficienza di questi ultimi. Sono certo che il Forum abbia le competenze e le capacità per raggiungere queste persone generalmente avulse dal processo di decisione in ambito UCC: riuscendo a coinvolgerle avremmo una spinta ulteriore con una conseguente crescita del mercato. Umberto Serra Major Account Manager Jabra® Business Solutions Sales E-mail: userra@jabra.com
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Ultimo aggiornamento Venerdì 05 Luglio 2013 08:04 |