Una interessante esperienza dagli Usa riguarda i dipendenti pubblici che vanno in pensione e che sono coinvolti in un programma basato sull’impiego di servizi UCC.
Con il termine “mantenimento flessibile” si intende il concetto di mantenere i dipendenti (che si stanno per ritirare dal lavoro) e la loro conoscenze per ottenere maggiore produttività, invece di perdere tutto completamente. Questi dipendenti della PA possono restare part time ed essere impiegati con il ruolo di mentore, ovvero per formare la nuova generazione di dipendenti pubblici, con le informazioni e le competenze necessarie per permette agli uffici pubblici di continuare l’attività.
Il modello ha prodotto vantaggi sia per lo Stato che per i dipendenti in fase di prepensionamento, per il primo si evitano fughe di massa dal pubblico impiego e per i secondi si garantisce che continuino ad essere attivi e a guadagnare. Il mantenimento flessibile accoppiato con il telelavoro e le tecnologie UCC può dare buoni risultati. Ad esempio, si consente ai dipendenti che vanno in pensione di facilitare la loro “nuova vita” attraverso il telelavoro, le PA possono garantire un motivo di interesse al lavoro e migliorare la loro esperienza. Permettendo a questi dipendenti il telelavoro si consente loro di portare il loro contributo, a prescindere dal dove si trovano, e si possono eliminare viaggi e spostamenti non necessari.
Adottando soluzioni UCC questi i dipendenti possono effettuare corsi di formazione e avere comunicazioni personali con i dipendenti più giovani, fornendo loro supporto da qualsiasi luogo.
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