Lavoro Agile: le testimonianze |
Venerdì 24 Maggio 2019 11:21 |
In occasione della Settimana del Lavoro Agile, promossa dal Comune di Milano, si è svolto l’incontro "Forum UCC e Lavoro Agile", durante il quale sono state presentate alcune significative testimonianze di applicazioni del lavoro agile o smart working.
Un tavolo ha permesso di raccogliere testimonianze interessanti attraverso le descrizioni delle esperienze dei progetti con evidenza di obiettivi e benefici riscontrati e anche degli sviluppi previsti a breve-medio termine con le innegabili criticità da affrontare.
Sono intervenuti: - Francesco Napoli e Cristina Puppo di Costa Crociere - Laura Tosto di Datacontact - Sergio Bonvini di Edison - Giuseppe Arduino di NextIP - Laura Abate di Pirelli - Paola Favarano, Antonello Cuomo e Cecilia Ranzetti di Stantec - Patrizia Tomio dell’ Università degli Studi di Trento.
Costa Crociere. Sono circa 200 le persone coinvolte in Italia, Spagna Francia e Usa nel progetto di smart working, che si attua in un 1 giorno a settimana, con selezione della giornata libera tramite webpage. Ciascun smartworker ha una dotazione di laptop e ha possibilità di lavorare da casa o presso un co-working. Dispone di un collegamento via VPN con i sistemi aziendali e segue un programma di formazione on-line Si valuta che lo smartworking abbia contribuito alla riduzione dell’assenteismo pari al 5% e delle ore di straordinario (-12%). Si è verificato un impatto sull’NPS con incremento della soddisfazione interna e un positivo effetto sulla concentrazione durante l’attività. Tra gli obiettivi, nell’abito di un generale piano di digitalizzazione, si propone di raggiungere 3 giorni settimanali. Per i best performers è disponibile un master dedicato alla vendita. |
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Datacontact. Illustrato un progetto di smart working che ha coinvolto gli addetti dei contact center che svolgono attività di front end telefonico inbound. Sono state evidenziate le principali criticità da superare per avviare e sviluppare il progetto. A cominciare dall’assenza di best practice o modelli operativi già in essere per il settore dei contact center in outsourcing, quindi anche le modalità di coinvolgimento dei committenti su processi più critici (al momento sono tre i committenti coinvolti). Inoltre, sono ancora carenti i supporti per la definizione degli accordi individuali di coinvolgimento dei lavoratori e non si hanno informazioni sulle modalità di gestione dei controlli a distanza sulla prestazione. In ultimo, si è fatto cenno ai significativi investimenti richiesti da una estensione del progetto, all'assenza di forme di agevolazione di tale nuova modalità di lavoro e alla risoluzione del tema autorizzativo. |
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Edison. Il programma parte con un pilota nel 2017. In una realtà molto strutturata e basata su modelli classici, vi era consapevolezza che lo smart working avrebbe richiesto cambiamenti degli stili manageriali, agendo sulla fiducia e, in genere, su un cambiamento culturale. Il programma interessa circa il 30% di una popolazione di 5mila addetti. L’utilizzo attuale non è ancora spinto ed è pari a 2-3 giorni al mese. Si è già riscontrata una riduzione dell’assenteismo. Tra gli obiettivi si propone di proseguire la diffusione del progetto aumentando le giornate per le aree in cui si è già riscontrato maggiore successo. |
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NextIP. La tecnologia è come un microfono: amplifica le nostre capacità o debolezze. Con Nextip abbiamo reso più semplice l'adozione del lavoro agile in particolare all'interno dei contact center mediante una tecnologia brevettata per raggiungere anche i luoghi non perfettamente sotto copertura della rete dati. Opportunità di sviluppo futuro. Nella nostra visione prospettiamo il lavoro agile come parte integrante degli asset aziendali; una vera e propria leva di attrazione dei talenti, quindi non necessariamente ad uso e consumo dei dipendenti, ma anche come strumento di recruitment. L'uso congiunto del modello agile e della tecnologia può aiutare a raggiungere professionisti infrangendo la barriera dello spazio e del tempo e che permette alle aziende di acquisire competenze altrimenti non disponibili. |
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Pirelli. Lo smart working é un nuovo modello di lavoro che richiede un sostanziale cambiamento culturale e che evidenzia il ruolo della funzione HR. Il progetto pilota parte a fine 2016 nella sede della Bicocca a Milano e si inserisce in un più ampio piano di digitalizzazione dell'azienda. Già nel 2017 lo smart working interessava oltre mille dipendenti. Tra i fattori qualificanti si sottolinea il cambio culturale richiesto e gli effetti sulla sostenibilità ambientale. Le attività più recenti si propongono di estendere la base degli utilizzatori, di valutare gli esiti della sperimentazione dello Smart Working attivata presso il contact center (13 persone attive a inizio 2019 su 18 totali) e le varie sedi nel mondo es, NewYork, San Paolo, Parigi e Slatina. |
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Stantec. Già nel 2008 avvia un progetto sperimentale di smart working e nel 2017 il programma viene potenziato. Oggi lo smart working è aperto a tutti con l’obiettivo di raggiungere 3 giorni a settimana per dipendente. Inoltre, per supportare il profondo cambiamento culturale necessario per approcciarsi a questa nuova modalità di lavoro, è stata introdotta la figura del Culture Manager. E’ stata creata un’applicazione intranet, che, previa profilazione dei comportamenti di viaggio definiti da ogni collaboratore, permette su ogni richiesta di un giorno di smart working, di conoscere l’impatto ecologico ed economico. La profilazione prevede anche un controllo dei parametri di sicurezza sul lavoro, della privacy e dell’ergonomia della postazione di lavoro.
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Università degli Studi di Trento. La soluzione adottata si propone di promuovere il benessere dell’organizzazione e delle persone. Il Lavoro Agile è stato avviato nel 2018 interessando 63 persone, che ora sono diventate 68 (62% donne), su un totale di 670 dipendenti in staff. Tra i risultati si sottolinea il risparmio nei buoni pasto, la riduzione del monte ore di straordinari. I lavoratori hanno ridotto la percorrenza per raggiungere l’Ateneo e si sono avuti impatti in termine di sostenibilità ambientale. I giudizi positivi riguardano l’aumento della produttività, la qualità del lavoro svolto, la maggiore motivazione delle persone, una minore necessità di controllo e l’incentivo all’uso delle tecnologie. Resta da sviluppare meglio la consapevolezza del passaggio da obbligo a convinzione. |
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Ultimo aggiornamento Martedì 10 Marzo 2020 18:29 |