Un recente rapporto "Il futuro del lavoro", pubblicato da Assolombarda in collaborazione con Adapt, ha analizzato lo scenario del lavoro in Italia individuando le macro aree di attenzione e di cambiamento.
Tra queste sono evidenziate le nuove tecnologie e il loro impatto sull'organizzazione del lavoro, i fattori demografici, ovvero prolungamento dell’aspettativa di vita e correlazione alla sostenibilità del sistema di welfare, le dinamiche territoriali legate alla globalizzazione e digitalizzazione e ancora il tema della formazione, delle nuove competenze e della rappresentanza.
Inoltre si riprendono i dati principali: in Italia il tasso di occupazione è fermo al 58,2% al penultimo posto nell’area Euro, mentre il tasso di disoccupazione è pari all’11,2% al terzo posto nell’area Euro.
Tecnologia. Si può ipotizzare uno scenario di profonda trasformazione con effetti su vecchi lavori e creazione di nuovi; i mercati del lavoro saranno caratterizzati da una nuova idea di stabilità non più basata sul posto di lavoro ma sulla costruzione di carriere discontinue. Demografia. L’aumento dell’età e il calo demografico comporta l'invecchiamento della popolazione e dei lavoratori, con conseguenze sul welfare e sulle difficoltà di gestire diverse generazioni sullo stesso posto di lavoro, per aggiornare le competenze soprattutto in ambito digitale. Ambiente. Si prevede che l’economia circolare inciderà positivamente sul mercato del lavoro con nuovi posti, moderni profili professionali e competenze ad alto valore aggiunto.
Digitalizzazione. L’executive summary del rapporto evidenzia alcune proposte, in sintesi:
- Nuovi schemi di classificazione e inquadramento del personale.
- Revisione delle normative sull’orario di lavoro
- Riconoscimento di nuove figure come i ricercatori industriali,
- Nuova flessibilità contrattuale che incontra esigenze di imprese e lavoratori
- Quadro normativo per attività economiche sulle piattaforme on-line
- Incentivazione dello sviluppo di nuovi modelli dell’organizzazione del lavoro.
Questo ultimo punto richiama le high performance work practices, ovvero le pratiche che comportano un forte coinvolgimento delle persone, che contribuiscono a costruire nuove competenze e ad incentivare la motivazione e l’abilità.
Infine, per quanto riguarda le persone, il rapporto evidenzia che occorre ripensare radicalmente all’attuale sistema di certificazione delle competenze.
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