Le aziende stanno investendo con particolare attenzione sul tema del bilanciamento tra esigenze di vita privata e attività lavorative dei propri dipendenti, il lavoro diventa più flessibile e si cerca di intervenire sul benessere dei lavoratori. Per capire cosa ne pensano i white collar Doxa ha predisposto l’indagine “Smart & Well” su lavoro agile e benessere aziendale. Nel seguito presentiamo alcuni interessanti riscontri di tale ricerca.
Trasferimenti casa-lavoro. In media questi spostamenti assorbano quasi un’ora, ma solo una minoranza, il 21%, si lamenta. Orari di lavoro. La maggior parte dei dipendenti preferisce arrivare in ufficio presto per uscire prima. In pochi si fermano in ufficio sino a tardi. La flessibilità degli orari è una prassi abbastanza diffusa, il 40% dei lavoratori dichiara di rimanere al lavoro più di otto ore. La soddisfazione per gli orari e i tempi di lavoro è buona, ma la flessibilità e le pause influiscono sulle valutazioni.
Postazioni di lavoro. Solo il 13% dispone di uno spazio di lavoro personalizzato, la condivisione degli spazi è oramai diffusa. Le criticità riguardano sia la privacy che la concentrazione. Tuttavia la condivisione agevola le relazioni interpersonali. Il 21% dei lavoratori si dichiara non soddisfatto degli open-space.
Organizzazione del lavoro. Il 54% del campione dichiara di lavorare prevalentemente da solo. Il tempo passato in riunione per la stragrande maggioranza non supera il 20%. La stragrande maggioranza lavora prevalentemente presso gli uffici dell’azienda.
Le prassi lavorative evidenziano uno scenario più statico del previsto. Tuttavia, il 38% del campione dichiara di portare il lavoro a casa, anche se le tecnologie disponibili non sempre risultano adatte al lavoro a distanza. Relativamente alla dotazione tecnologica, i più soddisfatti sono i quadri e i dirigenti che lavorano in società private o in multinazionali.
Sul tema dell’autonomia risulta evidente la spaccatura del campione: metà attribuisce valori positivi all’organizzazione flessibile e l’altra metà la vede in modo negativo. La stragrande maggioranza ritiene comunque adeguato il livello di autonomia. Le donne giovani sono le più soddisfatte.
I lavoratori sembrano pronti a lavorare per obiettivi, ma temono che l’eccessiva flessibilità possa creare disparità ed inefficienze. Cambiare l’abitudine di una propria scrivania in ufficio può essere un problema, sono i responsabili a dover dare l’esempio, proprio a partire dalla condivisione della postazione fissa sul lavoro.
Benessere. Le iniziative a favore dei lavoratori sono variegate e riguardano soprattutto le strutture, la formazione e la salute. La maggior parte degli intervistati lavora in aziende che mostrano interesse nei confronti del benessere dei loro dipendenti.
In conclusione, Doxa ha individuato 4 cluster di dipendenti i cui profili possono essere così riassumibili:
- -1. Resistente. Donna 55 anni dirigente presso azienda italiana PMI
- -2. Dubbioso. Uomo 45 anni impiegato in azienda italiana PMI
- -3. Favorevole. Donna 35 anni senza figli impiegata part time
- -4. Convinto. Uomo 40 anni quadro presso società multinazionale.
Per tutti i dettagli consultare la presentazione completa dell’indagine
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