Sono stati presentati i risultati della “Settimana del Lavoro Agile” organizzata dal Comune di Milano lo scorso anno ed è stata annunciata la prossima edizione del 2018. Il numero complessivo di aziende che hanno aderito è aumentato con una forte crescita di interesse verso l’iniziativa, nella sua nuova veste settimanale.
Nel corso di un affollato convegno sono stati presentati i risultati della "settimana", dal 22 al 26 maggio 2017: hanno partecipato 355 aziende e sono stati coinvolti oltre 17mila lavoratori. I numeri ed i risultati sono stati incoraggianti. Il lavoro in 'modalità smart' è una realtà rilevante ed in crescita, con forti potenzialità̀. Il Comune di Milano intende continuare a promuoverlo come strumento di innovazione, flessibilità e conciliazione. Secondo gli organizzatori, quando si agisce su più leve, il Lavoro Agile riesce a porre le radici per lo sviluppo di un nuovo modello organizzativo, una 'Smart Organization’ in cui tutti vincono: imprese, lavoratori e comunità. Sia i lavoratori che i responsabili, rispetto agli obiettivi per i quali avevano aderito alla “settimana”, hanno espresso soddisfazione.
Leggere la presentazione completa Esiti Cristina Tajani, Assessore Comune di Milano
Implementazione smartworking In base alle interviste realizzate da SDA Bocconi sul campione di aziende che hanno partecipato alla “settimana”, si è potuto riflettere sui percorsi di implementazione dei progetti di smartworking. Intanto è stato esaminato il processo di selezione del personale nei vari progetti. Circa 1/3 del campione intervistato ha dichiarato che non è stato richiesto nessun requisito. Nel 20% dei casi sono stati definiti alcuni requisiti da parte dell’ufficio del personale e ciascuna candidatura è stata successivamente approvata dal responsabile del personale. In un numero inferiore di casi si sono realizzate auto-candidature con una scrematura da parte del responsabile del personale, e valutazioni di posizione e ruolo.
Dipendenti, pro e contro. Tra gli aspetti positivi sottolineati dai dipendenti (e riportati dai responsabili) risultano: - il risparmio del tempo collegato agli spostamenti e ad una migliore conciliazione casa-lavoro - la maggiore produttività sulle attività lavorative e la percezione di una migliore concentrazione - la crescita di responsabilità, autonomia, delega e fiducia tra responsabili e collaboratori. Tra gli aspetti negativi vengono evidenziati: - la difficoltà di interazione e comunicazione con il proprio gruppo, ovvero il rischio di subire un senso di solitudine - la dotazione di tecnologie UCC non sempre adeguate alle esigenze - la preoccupazione di ripercussioni in ambienti con diffusa cultura del controllo e del presenzialismo.
Fattori, pro e contro Tra i fattori che facilitano l’implementazione dei progetti di smartworking: - le tecnologie disponibili, - la motivazione e la forte volontà dei dipendenti verso l’introdurre della nuova modalità di lavoro, - la promozione dell’iniziativa da parte del top management e la presenza di una cultura favorevole. Tra i fattori che ostacolano l’implementazione dei progetti: - la cultura manageriale orientata al controllo, - la necessità della presenza per specifiche mansioni, - l'assenza di adeguate soluzioni tecnologiche - l'organizzazione degli spazi, layout.
In conclusione, si ricorda che i processi di implementazione dei progetti di smartworking devono seguire i seguenti passi:
- Individuare le finalità organizzative e, in coerenza, il dipartimento che si occuperà del progetto.
- Coinvolgere gli stakeholder dell’azienda, in particolare i responsabili, per:
- la definizione degli obiettivi che si vogliono raggiungere, - la costruzione del modello - durata, target, processo di selezione, - l’individuazione di alcuni indicatori per la fase di monitoraggio.
- Formare i dipendenti che partecipano al progetto
- Comunicare l’iniziativa all’intera organizzazione
- Valutare a posteriori gli effetti prodotti dall’iniziativa.
Leggere la presentazione completa: Oltre la sperimentazione Simona Cuomo, SDA Bocconi
Leggere la presentazione completa: Il punto di vista dei lavoratori Marco Bedogni, Agenzia Mobilità Ambiente Territorio
|