Expo 2015 é una occasione unica per "cambiare pelle", una palestra per "formare una nuova cultura" e, tra l'altro, per far decollare la diffusione e l'impiego dei servizi di UCC a Milano e in Italia.
Lucio Stanca si è dimesso oggi da AD di Expo 2015, sembra per dissidi con il presidente di Expo, Diana Bracco, che lo ha accusato di gestione troppo personalistica. Non entro nel merito e mi limito a constatare come emerga l’immagine di una classe politica che fa molta fatica ad organizzare, pianificare e gestire denaro (sono passati oltre 2 anni da quando Milano vinse la gara su Sirme e si aggiudicò l'Expo del 2015).
Mi interessa, invece, parlare dei temi collegati al nostro settore e vorrei pensare che quest’ultimo problema di governance dell’Expo possa rappresentare una occasione per accelerare la fase operativa dell’evento, in presenza di un taglio sui budget pubblici. Anche per cercare nuovi interessi e finanziamenti privati, perché non spingere sulle innovazioni collegate al web e non pensare ad un Expo nuovo, in rete, con evidenti vantaggi sugli effetti di possibili innovazioni di cui la società e le imprese italiane hanno un gran bisogno?
Certo gli organizzatori hanno già programmato di sviluppare un portale su internet dove video, contenuti, sessioni saranno disponibili sempre e ovunque in qualunque parte del mondo, collegando soluzioni di ecommerce, con assistenti on line per spiegare prodotti e servizi che saranno lanciati. E con tante altre novità….
Ma le vere innovazioni potrebbero riguardare soprattutto l'occasione da raccogliere per trasformare le dinamiche del lavoro e gli aspetti culturali delle persone. Si immagini un progetto che interessi gli addetti della organizzazione di Expo 2015 ed i molti volontari che saranno dedicati ai servizi di Visitor Relationship Management. Ma non solo, si pensi alla sensibilizzazione e formazione VRM degli addetti delle numerose e variegate organizzazioni che saranno interessate dall’evento e che si relazioneranno con i visitatori (enti pubblici, commercio, turismo, trasporti, alberghi, ristorazione, servizi finanziari e di telecomunicazioni) durante la manifestazione.
Inoltre si immagini a quali effetti potrà avere la messa a punto di servizi di Unified Communication & Collaboration per abilitare i principali processi che interessano le diverse filiere di business e di servizi ai cittadini e ai visitatori. Entro il 2015 si potrà avere una importante messa in campo di soluzioni e servizi di web collaboration, per fare in modo che la loro diffusione capillare ed il loro utilizzo convinto possa portare concreti benefici. Si pensi, ad esempio, al minor tempo speso per i trasferimenti casa-ufficio (resi ancora più difficili per effetto del traffico prodotto dall’evento), alla riduzione dell’inquinamento (CO2 e rumore), alla migliore gestione del tempo per tutti con conseguenze sulla produttività e sulla qualità dei servizi forniti, e ancora alla maggiore soddisfazione degli addetti e dei clienti-visitatori.
Penso che Expo 2015 sarà una occasione unica per “cambiare pelle”, una palestra per “formare un nuova cultura” e, tra l’altro, far decollare l’impiego dei servizi di UCC a Milano e in Italia. E pensarci oggi significa anche fare una scelta che può aiutarci a buttare alle spalle questo lungo periodo di crisi sociale ed economica. Qualcuno è interessato ad approfondire?
Mario Massone - mario.massone@markab.it
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