Il tempo del lavoro che dura 40 anni e dopo il quale ci si può ritirare con una buona pensione è ormai passato. Ora negli Usa la durata media per un lavoro è di 4,2 anni. Inoltre, il 35% delle capacità oggi richieste ai lavoratori é destinata a cambiare entro il 2020. Secondo una indagine del World Economic Forum, un adulto su quattro evidenzia una mancata corrispondenza tra le sue competenze e quelle necessarie per l’attuale lavoro.
L'istruzione scolastica ai vari livelli non ha mantenuto i giusti ritmi evolutivi. Il modello in realtà non prepara nessuno per un mondo di lavoro flessibile, in cui le abilità sono superate dal momento in cui si completa un diploma di quattro anni. Inoltre, la formazione sul posto di lavoro non è sufficiente a recuperare il divario.
Il rapporto del World Economic Forum ha rilevato che se il 63% dei lavoratori negli Stati Uniti afferma di aver partecipato ad un programma di formazione professionale negli ultimi 12 mesi, tuttavia i datori di lavoro segnalano la più alta carenza di talenti dal 2007. Le aziende dovrebbero offrire una formazione più flessibile per tutti i loro lavoratori. In molte aziende la direzione è riluttante a farlo. Cosa succede se aumentiamo i livelli di abilità dei nostri collaboratori e poi essi vanno a lavorare per un concorrente? La risposta è semplice: cosa succede se non lo si fa ed essi rimangono in azienda? Le aziende devono guardare oltre l’affermazione "non è un il mio problema" quando si tratta di far acquisire competenze. Se nessuno si assume la responsabilità per la formazione, semplicemente supponendo che qualche parte - altra società, università, governo - se ne prenda cura, allora abbiamo un problema. Dobbiamo invece contribuire a investire nelle competenze dei lavoratori. Per facilitare questo tipo di cooperazione, esiste un ruolo tra pubblico e privati, quali sono i programmi di tirocinio e apprendistato e la formazione professionale che prepara i giovani a posti di lavoro che non richiedono una laurea, ma per cui servono competenze specifiche. Questo modello ha prodotto grande successo in altri paesi, come la Germania e la Svizzera. Entrambi questi paesi hanno dimostrato risultati nella capacità di espandere e ampliare le competenze dei loro cittadini-lavoratori. Nel frattempo i singoli individui non devono aspettare. Bisogna assicurarsi del proprio futuro e iniziare a lavorare per acquisire le competenze necessarie per i prossimi cinque anni da ora. Sia che si tratti di un autista di trattore che di un data scientist, una cosa è certa: la sicurezza di un posto di lavoro passa attraverso l'acquisizione di nuove competenze.
Tratto da: Skill, re-skill and re-skill again. How to keep up with the future of work
Leggere: Accelerating Workforce Reskilling for the Fourth Industrial Revolution
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