Siamo giunti in prossimità del Natale 2015. Un amicale pensiero va a voi tutti che seguite le iniziative di questo Forum, pensiero che mi permetto di estendere alle vostre famiglie con uno speciale augurio di serenità e pace.
Per il Natale propongo la lettura di questo testo tratto da un discorso di Robert Kennedy del 1968. Ancora molto attuale (MM).
FELICITA’ E PIL “Non troveremo mai un fine per la società, né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico e nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare la felicità di un Paese solo sulla base del Prodotto Interno Lordo (PIL). Il PIL ha un prezzo alto, che comprende l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e non fa che aumentare quando su mucchi di ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onesta dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione. In pratica il PIL misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.
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