La principale funzione del nostro Forum UCC+Social è quella di essere un punto di aggregazione per la comunità professionale che lavora appassionatamente su tecnologie e servizi di Unified Communication e Social Collaboration e, in tal modo, si promuove anche lo sviluppo di questo mercato.
La Social Collaboration rappresenta uno dei settori di mercato più vivaci, soprattutto se si guarda alla presenza dei molti competitori che operano sul versante dell’offerta. Alcuni dal mondo consumer propongono soluzioni per le imprese, si pensi a Skype for Business o a Facebook at work. Altri consolidano l’offerta enterprise, come fa Cisco che, tra UC (Jabber) e video (Webex), propone la nuova soluzione in cloud e ibrida, denominata Spark. Alcuni fornitori hanno soluzioni di tipo mobile chat aziendali, che permettono agli utenti di scambiarsi messaggi, immagini e file in chat personali e di gruppo, altri ancora propongono soluzioni di tipo smart business collaboration molto mirate all'utilizzo tramite smartphone. Altri vendor intendono riunire le applicazioni fondamentali per ridisegnare le modalità di collaborazione, garantire una unica interfaccia con voce e video e condivisione di schermo, chat e documenti. Il Forum dovrà prossimamente aggiornare le informazioni su questa comunità con un apposito “dossier” dedicato a soluzioni e servizi di Social Collaboration.
Questo accade sul versante dell’offerta, ma su quello della domanda ci si chiede come si può favorire l’utilizzo di UCC+Social nelle aziende? Una nostra recente indagine - predisposta per capire il processo di adozione e sviluppo di soluzioni UCC (ovvero, come coinvolgere la struttura aziendale, come misurare il successo del progetto, la motivazione e la formazione degli utilizzatori finali dei servizi) - ha evidenziato come sia fondamentale favorire l'adozione più capillare possibile dei nuovi servizi UCC nelle organizzazioni e come occorra far leva contare sulla accettazione dal basso. Di fatto, i "lavoratori agili" stanno trasformando l'impresa. Creano e condividono idee e contenuti rapidamente, interagiscono con i colleghi all'interno e all'esterno della loro organizzazione da qualsiasi luogo; lavorano secondo orari e ritmo scelti da loro stessi e intendono utilizzare i dispositivi digitali che preferiscono.
Dal canto suo, la stessa impresa trasforma il lavoro, quando chiede ai collaboratori di fornire una maggiore quantità di lavoro di alta qualità, lavorando all’interno di team magari piccoli e agili, su progetti anche di breve durata. Vediamo alcuni esempi:
- si pensi ad un responsabile di progetto multifunzionale (es. sviluppo prodotti), che gestisce attività e coinvolge i collaboratori appartenenti a funzioni diverse ma anche di aziende diverse (partner lungo la filiera).
- oppure alle attività richieste dalla organizzazione di un evento, tra cui il coordinamento dei relatori e la messa a punto delle presentazioni.
- si pensi ancora ai servizi riconducibili alla relazione con il cliente, in cui ci si trova a gestire spazi virtuali come nuovi canali di contatto che possono essere di due tipologie: una è diretta tra l’operatore di un’azienda e il cliente e consente di trasferire informazioni personalizzate anche con collegamenti in tempo reale di tipo audio e video, un’altra tipologia può essere quella che mette in relazione clienti che hanno in comune un interesse su un tema specifico (es. normative, aggiornamenti tecnici) e che vengono invitati dall’operatore dell’azienda a condividerne i dettagli.
In generale, si tratta di creare e gestire “luoghi” dove gruppi di persone possono lavorare insieme, dove il loro lavoro può svilupparsi, e dove si può rimanere in contatto. Ciò che è importante per questo genere di applicazioni riguarda:
- la garanzia di sicurezza, che deve essere di livello aziendale,
- la possibilità che le funzionalità siano fruibili attraverso architetture in cloud, ma anche ibride, per integrare ciò che è già on premise e salvaguardare l’investimento,
- il miglioramento dell’esperienza dell’utilizzatore finale, anche grazie all’impiego di varie tipologie di device, a partire da quelli mobile (App).
Per quanto riguarda il tema dell’adozione dei nuovi servizi da parte degli utenti finali il Forum UCC+Social propone uno specifico programma di sviluppo, che può essere costituito da queste parti:
- la presenza di figure aziendali del tipo “ambasciatori” della Comunicazione Collaborativa,
- la definizioni di incentivi per migliorare l’impiego di UCC da parte degli utenti finali,
- l’impiego efficace di vari strumenti:
- dai questionari di supporto all’avvio del progetto, che possono servire anche per informare il personale,
- ai portali web e/o social network per supportate sessioni di sensibilizzazione, formazione, informazione, supporto, coinvolgimento.
Il tutto per favorire la massima creatività e propositività dal basso delle organizzazioni.
Occorre essere consapevoli che le tecnologie abilitano, ma non garantiscono da sole il successo di un progetto UCC+Social. Bisogna intervenire anche sugli stili di leadership e sui comportamenti delle persone. Ecco perché il Forum riconoscere l’innovazione premiando le best practice attraverso gli Awards costruiti con criteri di valutazione condivisi da una Commissione che valuta e aggiudica i riconoscimenti.
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