La Schweitzer si occupa della realizzazione di arredamenti completi per negozi, grandi magazzini, supermercati e gastronomia moderna; le attività partono da design e creatività progettuale e si sviluppano attraverso general contracting, produzione, realizzazione e gestione del progetto.
Le sedi principali della Schweitzer si trovano in Italia, Svizzera, Austria, Germania, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti; sono in fase di apertura nuove sedi in Bielorussia e negli Emirati Arabi.
Secondo quanto descrive Matteo Galvani, IT Manager di Schweitzer, le problematiche che si è trovato ad affrontare erano varie e così riassumibili: -rete aziendale molto vasta ed etereogenea -diversi gruppi di lavoro -base dati spesso non comune -difficolta’ nel reperimento delle informazioni -difficolta’ nel reperimento delle persone -metodi di lavoro diversi -pochissimi contatti tra i diversi gruppi di lavoro -poco passaggio di informazioni ed esperienze -poca formazione o non completa -trasferte molto frequenti.
Tale situazione causava: -bassa efficienza -costi di comunicazione elevati -poco rispetto dell’ambiente -visione “chiusa” dei progetti aziendali -poca integrazione e riconoscimento
Con queste premesse nasce Schweitzer Project 2.0, ovvero convergenza delle comunicazioni e dei contenuti.
L’utente è posto al centro della nuova strategia: sceglie di comunicare con il suo interlocutore ed è il sistema che si preoccuperà di come è possibile farlo e di utilizzare il modo meno costoso. L’utente deve avere la possibilità di comunicare con una persona, piuttosto che con lo strumento della persona.
Sono stati implementati vari servizi UCC, in particolare: presenza, instant messaging, audio e video call, Pstn call, document sharing, e-mail, position, least cost routing, web collaboration.
Leggere la presentazione di Matteo Galvani (17MB)
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